Frattura di clavicola
La frattura di clavicola costituisce il 2.6% di tutte le fratture ed il 44% delle fratture che interessano l’articolazione della spalla. Le fratture di clavicola vengono classificate in base alla loro esatta localizzazione anatomica , alla eventuale perdita di contatto tra i frammenti di frattura (per cui avremmo fratture composte e scomposte) ed alla possibile lesione dei tessuti che ricoprono la clavicola (quindi fratture esposte e non esposte).
I tipi di frattura di clavicola che si presentano con maggior frequenza sono quelle che interessano la parte centrale della clavicola (ossia il III° medio). Questo tipo di fratture rappresenta ben l’81% di tutte le fratture di clavicola. Il 48% di queste fratture sono scomposte ed il 19% sono comminute (ossia presentano una scomposizione con molti frammenti). Le fratture che interessano l’estremità mediale della clavicola (ossia quella più vicino al torace) sono rare e rappresentano solamente il 2% di tutte le fratture di clavicola.
I sintomi
Il sintomo principale è rappresentato dal dolore in corrispondenza della sede di frattura che si acuisce durante i movimenti del braccio e della testa. La regione clavicolare appare tumefatta. Se la frattura è di tipo scomposto ed interessa il terzo medio, può essere palpata una irregolarità del profilo della clavicola e, più raramente, dei crepitii.
Il trattamento
Le fratture di clavicola composte vengono trattate in maniera conservativa tramite immobilizzazione con bendaggio ad “8” o con una trazione ad anelli(Petit) da mantenere per un periodo che è in funzione dell’età del paziente: 20-25 gg bambini; 35 gg adulti.
Le fratture scomposte del terzo medio, dove i frammenti si sovrappongono per più di 2 cm, vengono trattate chirurgicamente tramite sintesi con fili di acciaio o con placche metalliche e viti. Dopo l’intervento, il braccio viene immobilizzato con un tutore.
Le fratture del terzo laterale scomposte devono essere sintetizzate con fili di acciaio, o ancorate alla coracoide tramite una vite. Questo tipo di frattura sovente comporta una lesione dei legamenti coraco-clavicolari. In caso di rottura legamentosa, i legamenti debbono essere suturati chirurgicamente. Le fratture del terzo mediale invece raramente richiedono un trattamento chirurgico.
Le possibili complicazioni
La complicanza più temibile è rappresentata dalle possibili lesioni dei vasi e dei nervi del collo. Tali tipi di lesioni si verificano al momento del trauma ed ovviamente sono molto più gravi della frattura di clavicola stessa che viene, in tal caso, trattata secondariamente. E’ importante ricordare che circa l’1%-4% delle fratture trattate conservativamente va incontro a “pseudoartrosi” ( ossia una frattura che non si è ben consolidata). Maggiore è il grado di sovrapposizione dei frammenti, più frequente è la pseudoartrosi. Inoltre è bene ricordare che , indipendentemente dal tipo di trattamento adottato (conservativo o chirurgico), le fratture di clavicola sono a rischio, più di altre, d’incorrere in pseudoartrosi. In ultimo, anche le fratture delle costole sono spesso associate a quelle di clavicola.