Frattura del capitello radiale
Le fratture del capitello radiale coinvolgono il capitello e\o il collo del radio. La frattura del capitello radiale è la frattura che si presenta con maggior frequenza a livello del gomito e solitamente è causata da una caduta sul palmo della mano con il gomito in leggera flessione.
Le fratture del capitello radiale sono classificate in 4 tipi:
- Frattura ad un solo frammento composta (in tal caso il frammento osseo rimane nella sua posizione anatomica).
- Frattura ad un solo frammento scomposta (in questo caso il frammento osseo si sposta rispetto al resto del capitello);
- Frattura pluri-frammentaria (costituita da numerosi frammenti).
- Frattura associata a lussazione del gomito (in questo ultimo caso qualsiasi tipo di frattura tra quelli precedentemente descritti si associa alla lussazione, ossia alla perdita dei normali rapporti articolari del gomito).
Il trattamento
Il trattamento differisce in funzione del tipo di frattura. Le fratture di tipo I sono le meno problematiche e vengono trattate con una breve immobilizzazione (due-quattro giorni) seguita da una cauta e precoce riabilitazione. Nelle fratture di tipo II vi è l’indicazione all’intervento chirurgico, durante il quale viene effettuata una riduzione con osteosintesi. Qualora i frammenti siano di dimensione eccessivamente ridotta e non sia possibile la sintesi chirurgica esistono due alternative, la prima prevede che i frammenti vengano semplicemente rimossi mentre la seconda comporta l’escissione del capitello e la sua sostituzione con una protesi. La sostituzione protesica è particolarmente indicata quando alla frattura si associa la lussazione
Le complicazioni
Le complicazioni maggiori sono costituite da:
- Rigidità articolare soprattutto in prono-supinazione;
- La formazione di ossificazioni eterotopiche che possono comportare una riduzione del movimento del gomito;
- L’artrosi post-trauamatica;
- L’instabilità, ossia la tendenza del gomito o del solo capitello radiale a lussarsi o sub lussarsi;
- La pseudoartrosi, ossia la mancata consolidazione della frattura.