Lesione del tendine di Achille

Eziopatogenesi

La rottura del tendine di Achille costituisce, in ambito sportivo, una delle lesioni più comuni, interessando 1 atleta ogni 10.000 praticanti.. L’età media di insorgenza della lesione è di 35 anni e normalmente quest’ultima avviene in tendini già degenerati ed in soggetti che pratichino attività sportive basate sulla corsa e sul salto. Meno frequentemente la causa di rottura può essere un trauma diretto

Clinica e diagnosi

All’insorgenza del trauma si registra dolore acuto e la sensazione soggettiva immediata dell’atleta di essere stato colpito nella regione del tendine, unitamente ad una sensazione uditiva di “schiocco”.
Si accusa immediatamente impotenza funzionale ed impossibilità di poter deambulare correttamente. Soprattutto risulterà impossibile effettuare una spinta sulla punta del piede. In sede clinica il test di Thompson è patognomonico, semplice da effettuarsi ed attendibile. La RM è in grado di valutare con un’alta specificità il tipo e la sede esatta della lesione.

Trattamento

Il trattamento è generalmente di tipo chirurgico e prevede la riparazione chirurgica del tendine leso in fase acuta. Il protocollo post-operatorio prevede l’immobilizzazione gessata con piede in lieve flessione plantare per un periodo compreso tra le tre e le sei settimane. Il carico viene generalmente concesso a partire dalla quarta settimana a mezzo di scarpa deambulatoria con rialzo calcaneare e blocco in dorsiflessione. Recentemente si effettuano anche dei protocolli che prevedono una mobilizzazione precoce grazie all’uso di tutore amovibile

Riabilitazione e ritorno dell’attività sportiva

La ripresa dell’attività sportiva non avviene generalmente prima di quattro mesi ed l precedente livello prestativo si raggiunge dopo circa un anno dall’evento lesivo.