L’indicazione alla protesi di ginocchio negli anni ’80 e ’90 era essenzialmente basata sulla sintomatologia algica, in altre parole l’impianto di una protesi aveva come precipuo scopo la riduzione della sensazione algica sofferta dal paziente in seguito alla grave gonartrosi di cui era portatore. All’epoca praticamente nessun chirurgo ortopedico consigliava al paziente il ritorno all’attività sportiva.

Già all’inizio del terzo millennio le richieste del paziente erano cambiate, oltre all’ovvia richiesta della risoluzione della sintomatologia dolorosa, si pretendeva il ritorno ad una soddisfacente funzionalità articolare. Oggi le richieste del paziente sono nuovamente aumentate, al di là della risoluzione del dolore e del ripristino della piena funzionalità articolare, viene posta, con sempre maggior frequenza, la richiesta del ritorno all’attività sportiva. Molto spesso tale richiesta riguarda lo stesso sport praticato in precedenza e l’aspirazione, ovviamente, è quella di ritornare, se non allo stesso livello di pratica, perlomeno al raggiungimento di una condizione molto simile. Ma questa  rappresenta un’aspirazione plausibile, o meglio, in quali termini è ragionevole poter pensare che lo  sia? Vediamo in questa nostra breve e semplice disamina di poter dare un’onesta ed obiettiva  risposta alle aspettative di chi, costretto alla protesizzazione, non vuole comunque rinunciare alla  pratica sportiva.

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La protesi di ginocchio ed il ritorno allo sport